FRUTTA ESOTICA

Questo tipo di frutta è diventata di casa nei nostri mercati, anzi alcuni tipi si coltivano con successo in Italia, come il kiwi e il babaco. La frutta esotica è un gruppo eterogeneo che comprende frutti zuccherini, quali la banana e il dattero, frutti acidulo-zuccherini, come l’ananas o la passiflora, e oleosi, come l’avocado.

 

Ananas. La sua forma richiama alla mente una grossa pigna, risultante dall’insieme di più frutti saldati tra loro con le brattee; in effetti quello che viene mangiato è il falso frutto, chiamato "sincarpo". La polpa, di colore giallo pallido e sapore acidulo-zuccherino, presenta un torsolo fibroso centrale non commestibile. Oltre che come frutto fresco, l’ananas si utilizza in numerose preparazioni gastronomiche, o anche per prodotti cosmetici. Contiene un enzima proteolitico simile alla pepsina (la bromelina) che favorisce la digestione delle proteine.

Avocado. È un frutto di origine messicana, di forma simile a quella della pera. Data la ricchezza in lipidi (oltre il 20%) è considerato un frutto oleoso. In genere si consuma in insalata.

Banana. È il frutto del banano, una pianta estesamente coltivata in tutta la fascia tropicale. Le banane sono bacche oblunghe, disposte in grappoli, detti "caschi" (oltre 200 frutti per casco), rivestite da una buccia giallastra o tigrata, con una polpa zuccherina di colore giallo avorio, contenente piccolissimi semi scuri. La raccolta e il trasporto avvengono quando i frutti sono ancora acerbi, allo stato refrigerato, in apposite navi bananiere e una volta giunte a destinazione vengono fatte maturare artificialmente. La banana è il frutto a più alto valore calorico (66 calorie ogni 100 g) derivate essenzialmente dal saccarosio. Si consumano crude o anche cotte (impanate e fritte) come prevedono alcune tipiche preparazioni africane.

Cocco. È un frutto di origine indiana ma, galleggiando sul mare, si è diffuso in tutte le coste tropicali. All’interno si trova un seme contenente un liquido dolce e lattiginoso, noto come "latte di cocco". Quest’ultimo, opportunamente diluito viene consumato come bevanda di sapore molto delicato. La polpa può essere utilizzata per estrarre l’olio (molto pregiato in cosmetica), oppure può essere essiccata per produrre due tipi di semilavorati: il cocco "rapé" (mandorla finemente macinata) e il cocco "chips" (sottili pezzi irregolari).

Dattero. È il frutto di una palma diffusa nell’Africa settentrionale e nell’Asia sud-occidentale, che produce delle drupe giallastre riunite in grappoli. La polpa è molto ricca di zucchero (circa il 65%). In Italia questo frutto è consumato soprattutto nel periodo natalizio anche se negli ultimi anni ha subito una notevole flessione.

Babaco. È il frutto di una pianta subtropicale di origine equadoregna simile a un peperone, introdotto recentemente anche in Italia (Puglia). Giunto a maturazione, la buccia si colora di giallo intenso, con all’interno una polpa acquosa acidulo-zuccherina che ricorda vagamente l’arancio e l’ananasso. La polpa del babaco, abbastanza fibrosa, si consuma meglio frullata con limone e zucchero.

Feijoa. Questa bacca verde di origine brasiliana ha polpa bianca-giallastra e ricca di iodio, di sapore a metà strada tra l’ananasso e le fragole. La feijoa viene consumata cruda una volta tolta la pelle. Recentemente è stata introdotta in Italia.

Fico d’India. Il frutto, molto zuccherino, è racchiuso da una scorza cuoiosa di color rosso-arancio cosparsa di spine. La polpa, di colore rosso, ha sapore acidulo se consumata acerba e decisamente dolce a maturazione completa. All’interno vi sono dei semi lignei non commestibili che devono essere scartati.

Kiwano. Il frutto, simile a un melone, è di colore giallo con delle protuberanze spinose. La sua polpa, divisa in logge, è verde, gelatinosa e ricca di semi. Di origine malese, il kiwano si consuma al naturale tagliando il frutto a metà ed estraendo la polpa con un cucchiaino.

Kiwi. L’Actinidia chinensis è una pianta di origine cinese, che ha avuto una notevole diffusione grazie ai neozelandesi che, oltre a selezionarne le varietà, ne hanno cambiato il nome in "kiwi", dal nome del tipico uccello che si nutre di actinidia. Il frutto del kiwi è morbido al tatto, con una polpa verde e succosa di sapore dolce e acidula al tempo stesso. Elevato è il suo contenuto di vitamina C (10 volte maggiore rispetto al limone) e di potassio.

Litchi. Il frutto, chiamato anche "ciliegia cinese", è costituito da una drupa sferoidale ricoperta da tubercoli di colore rosso bruno. Giunto a maturazione sviluppa un leggero profumo di rosa e il suo sapore ricorda quello delle nespole. Si consuma la polpa, dolciastra, in macedonia, o anche essiccata o conservata in scatola.

Passiflora. Detta anche fiore della passione, è una pianta rampicante i cui fiori, molto caratteristici, ne hanno dato il nome. Il suo frutto è una bacca ovale di un colore rosso scuro, ricco di semi commestibili avvolti in una polpa semiliquida mucillaginosa. Si consuma fresca e viene impiegata per dolci, gelatine o particolari bevande dissetanti.

Mango. È un una drupa tondeggiante di origine malese, allungata ai poli, di colore verde-arancio. All’interno si trova un piatto nocciolo, fibroso e molto aderente alla polpa, ricca di vitamine A e D. Il suo sapore è abbastanza neutro e poco decifrabile ricordando quello della pera insieme a quello dell’ananasso e della zucca.

Mangostano o "mangustine". Originario della penisola di Malacca, attualmente è molto coltivato in Brasile. La sua forma ricorda vagamente quella del melograno; è di colore bruno con una buccia liscia, coriacea e consistente. Internamente troviamo una polpa biancastra e acidula con vari semi scuri. Per la sua elevata deperibilità si consuma fresco insaporendolo con limone e zucchero.

Papaia. Originario del Messico e oggi largamente coltivato in tutte le zone tropicali, il frutto della papaia ricorda quello dell’avocado, di colore verde chiaro, solcato da sottili striature, con una polpa giallo aranciata ricca di semi centrali non commestibili. Il sapore della papaia è una via di mezzo tra l’albicocca e il melone. Caratteristica è la presenza di un enzima, la papaina, che, come nel caso dell’ananasso, ha una spiccata azione digestiva sulle proteine.

Star fruit o carambolas. È un frutto esotico di origine asiatica, cavo all’interno, di forma stellata e ricoperto da una buccia gialla traslucida. Il gusto è quasi neutro e va consumato insaporendolo con limone e zucchero. Molto spesso si usa come frutto ornamentale.